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Le 4 A del lavoro femminile nel turismo

Un vecchio adagio recita che “una rondine non fa primavera” e, in effetti, il fatto che il numero di donne occupate nel settore turistico sia cresciuto non basta per parlare di risultati pienamente soddisfacenti [6 occupati su 10 sono donne, il 57% su un milione di occupati, oltre a dover considerare il cospicuo numero di imprese rosa nel turismo].

Molto è stato fatto ma molto, moltissimo, è ancora da fare.

È infatti necessario che l’importanza del ruolo che le donne possono giocare nel mondo del lavoro e, in questo caso, in particolare in ambito turistico, sia un’importanza maggiormente riconosciuta.

 

Ma quali sono le 4 A del lavoro femminile nel turismo?

Assunzione

È importante che l’assunzione di risorse femminili venga promossa e sempre più attuata e che le donne, una volta avuto accesso ai posti di lavoro, possano poi crescere professionalmente senza trovare sul proprio cammino ostacoli legati al solo fatto di essere donne.

Sì quindi a far crescere ancora di più l’occupazione rosa nel turismo e sì anche a prestare attenzione a promuovere tutte quelle condizioni che migliorano la vita lavorativa di una donna come i congedi di maternità e la possibilità di usufruire di orari flessibili così da conciliare al meglio vita professionale e privata.

Apprendimento

È proprio vero: “non si finisce mai di imparare”. L’apprendimento, parlando di donne e del loro lavoro in campo turistico, può essere diviso essenzialmente in due fasi: l’apprendimento che precede l’assunzione e l’apprendimento che invece cammina di pari passo con i progressi della propria carriera.

È infatti essenziale, affinché le donne possano mettere al servizio del mondo dei viaggi una vera marcia in più, che il personale che aspira all’assunzione sia preparato.

Per migliorare le condizioni dell’occupazione femminile nel turismo, le donne devono essere state adeguatamente formate perché solo così, soltanto con una buona istruzione in materia turistica, avranno un’importante carta da giocarsi nel tentativo di essere selezionate.

Ma l’apprendimento è anche costante aggiornamento. Una volta raggiunto il proprio scopo, una volta ottenuto il lavoro, non è di certo il caso di adagiarsi sugli allori. Alle donne che lavorano in una delle varie branche del turismo è infatti importante sia offerta la possibilità di rinfrescare costantemente le nozioni acquisite e impararne di nuove.

Appoggio

Datemi una leva e vi solleverò il mondo”: gli occhi delle donne, spesso, sembrano proprio dire queste parole. Quante volte le donne vorrebbero solo un’opportunità? Un’opportunità reale però.

Per valorizzare davvero la presenza femminile nel mondo del turismo è necessario che le figure chiave delle aziende e degli esercizi che lavorano in questo campo sappiano supportare le dipendenti più meritevoli e che le istituzioni non trascurino il valore di incentivi pensati appositamente per sostenere l’imprenditoria femminile.

Armonia

Un dipendente felice è un dipendente che lavora meglio e quando un’impresa ha tanti dipendenti che lavorano al massimo delle proprie possibilità allora quell’azienda ha la strada per il successo spianata. Mentre se c’è una parola che non fa di certo rima con “successo” questa parola è discriminazione.

Che senso avrebbe assumere un certo numero di donne, dare una scossa al proprio personale a colpi di pennellate rosa e poi creare un’atmosfera dove regna il sessismo?

Una donna o un uomo che sia è prima di tutto una persona e quando si guarda a lui o lei in qualità di dipendente occorre valutare le sue qualità e i suoi difetti a prescindere dal sesso di appartenenza.

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