Il lavoro dell’animatore turistico

L’animatore è colui che, con la propria esperienza e capacità, crea, pianifica, gestisce e prevede ogni necessità di un qualsiasi momento o avvenimento. Si può definire il manager dell’evento, poiché fornisce un servizio qualitativo addizionale all’attività. Sicuramente il lavoro di animatore turistico risulta essere uno dei più belli ed entusiasmanti, ma spesso, tuttavia, viene affrontato con superficialità e approssimazione.
Si tratta, infatti, di un lavoro che non si improvvisa, per il quale è necessaria una buona attitudine alla relazione interpersonale, al lavoro di gruppo, alla organizzazione delle attività e del tempo personale e che quasi sempre richiede solide competenze tecniche o sportive. Una vera e propria professione, che offre l’opportunità di viaggiare in luoghi affascinanti, conoscere persone sempre diverse ed acquisire esperienze che permettono anche interessanti sviluppi di carriera.
Questo processo ha fatto sì che i campeggi ed i villaggi turistici, da aziende prevalentemente impegnate nell’offerta di ospitalità, si siano trasformati in complesse strutture per l’erogazione di una gamma di servizi poliedrici, legati dall’obbiettivo comune di rendere più piacevole e ricca la permanenza degli ospiti, assai distanti e diversificati tra loro.
Animatore turistico: le origini
La figura professionale dell’animatore è comparsa con l’avvento del villaggio turistico, quando il Club Méditerranée pensò ad una struttura giovane, senza troppi comfort alberghieri, con un servizio d’assistenza ed un’organizzazione che sapesse ricreare l’ambiente di un villaggio per una vacanza all’insegna del divertimento. Il grosso successo di questo prodotto spinse l’INSUD a creare una società a partecipazione pubblico-privata, la Valtur, che avrebbe con il tempo caratterizzato, con lo stile italiano, un prodotto originariamente francese.
La forte richiesta fece nascere così altre esperienze, dando inizio ad un periodo di prolificazione delle strutture e ad una rapida espansione del modello di Villaggio Turistico. Ed in Italia, più che in altri contesti, che la professione dell’animatore è ancora in continua crescita e con ulteriori prospettive di sviluppo, a patto che si accompagni questo percorso di crescita con delle attività di formazione continua adeguate ed in linea con le nuove tendenze del mercato.
Il responsabile o l’addetto all’animazione possono condizionare la percezione dell’intera vacanza perché sono a contatto diretto e costante con la clientela. Il target di clientela utilizzatrice delle strutture turistiche all’aria aperta predilige un genere di “Animazione” molto legato alle attività sportive e ovviamente alla fruizione degli spazi aperti, inoltre la particolare organizzazione e tipologia delle imprese En Plein Air favorisce tutte quelle attività incentrate sulla socializzazione e coinvolgimento collettivo.
L’animatore è, quindi, un esperto di comunicazione interpersonale, un ottimo organizzatore ed un efficiente assistente, un professionista con l’impagabile qualità di prevedere le esigenze dei clienti e di curarne la soddisfazione.
E oggi, con il ruolo assunto dalla comunicazione online e dei social network, la sua capacità di coinvolgere, di stabilire e alimentare relazioni con i clienti può essere strategica e di fondamentale supporto per attività di social media marketing e di community management, si pensi ad esempio al loro contributo nel stimolare i clienti a partecipare sulle pagine aziendali facebook, a lasciare recensioni o a fornire materiali per i canali social foto-video dell’hotel o villaggio.
L’importanza della formazione
Il percorso professionale dell’animatore turistico ha inizio molto spesso per caso o per gioco. Frequenti sono i casi in cui si è passati dalla condizione di cliente a quella di animatore turistico. L’itinerario formativo è complesso, può essere definito attraverso corsi di formazione svolti da scuole, agenzie e società di formazione, oppure attraverso percorsi sviluppati direttamente dalle imprese del settore. Spesso, a supporto di lezioni teoriche, sarà necessaria la pratica, in particolar modo per le competenze più tecniche o per quelle sportive, in ogni caso dovranno rimanere invariati lo spirito propositivo, l’impegno e l’attenzione sia da parte di chi apprende che da parte di chi insegna.
Nel momento della formazione sarà necessario commettere più errori possibili, fare le domande più insensate e affrontare le questioni meno usuali. Per essere compreso ed assimilato, ogni argomento di un programma di formazione deve essere pianificato, spiegato, simulato, controllato.
Le macro aree di un percorso di formazione relativo all’animazione, in genere si possono identificare in:
• Elementi socio-psicologici
• Elementi di tecnica turistica
• Percorsi specifici per ogni competenza tecnica e sportiva
• Elementi di tecnica teatrale
• Lingue straniere
Stage e competenze trasversali
In linea generale, lo stage rimane un passo fondamentale per la costruzione della competenza dell’animatore turistico. In questo periodo vengono messe a dura prova le capacità di adattamento e di convivenza di ogni singolo soggetto, rendendo necessario l’inserimento all’interno di un team di lavoro che richiede affiatamento e spirito di gruppo.
Possiamo considerare quindi trasversali competenze come:
• La capacità organizzativa;
• la conoscenza psicologica dell’ospite;
• la comunicazione verbale e gestuale;
• la gestione dell’ospite;
• la cura del particolare;
• la capacità di adattare le proprie tecnicità al prodotto turistico.
Vorrei avere delle informazioni se possibile, ho 19 anni e mi piacerebbe iniziare a lavorare come animatrice turistica, ma sono senza esperienza lavorativa in genere. Ho avuto una pessima esperienza con un’agenzia che senza neppure conoscermi mi ha inviato un contratto da firmare e poi mi sono dovuta recare in Basilicata presso un Hotel per lavorare 2 mesi. La struttura dove avrei dovuto alloggiare era fatiscente, piena di umidità e muffa elle pareti senza neppure un posto per mettere la mia roba ed al bagno solo un buco alla parete per finestra, e non aggiungo altro e garantisco che ce ne è di altro da dire, ora la mia domanda è, un animatore è tenuto ad accettare simili indecenze? inoltre l’agenzia che ti invia in un luogo simile è a conoscenza di quanto viene offerto? L’animatore turistico non è comunque un essere umano da rispettare, anche se so perfettamente che gli alloggi per gli animatori sono più spartani, ma a quello ero preparata, non volevo certo una suite.
Oltre al contratto vero e proprio l’animatore firma un “progetto”, così l’hanno chiamato, in cui si stabiliscono delle regole di comportamento, giuste peraltro, ma anche che il lavoratore non potrà mai e con nessuno parlare di problemi con la struttura e dovrà sempre e comunque andare a favore dell’agenzia? e di chiamare giornalmente i genitori? ed ancora che volendo possono essere mandati in altri luoghi differenti da dove stabilito in contratto, magari a metà stagione?
Lo so che sono tante domande, ma mi sento intrappolata in una giungla infernale.
Grazie se vorrete aiutarmi
Diciamo che il progetto non ha alcun valore nel rapporto contrattuale soprattutto se tutto quanto indicato lede la dignitià e i diritti del lavoratore. Lo si può considerare un prontuario di regole e comportamenti da assumere per lo svolgimento del lavoro di animatore, secondo lo stile dell’agenzia, ma queste devono essere in linea con i diritti.
Consigliamo di affidarsi solo ed esclusiamente ad agenzie di cui è riconosciuta professionalità, reputazione, buon trattamento dei giovani e lavoratori durante le stagioni. E’ vostro diritto conoscere con i dovuti tempi di anticipo il luogo presso il quale recarvi ed informarvi adeguatamente sul trattamento che vi verrà riservato, l’igienicità e comfort degli alloggi e ogni altra condizione utile a fare questa esperienza senza traumi.
Ci sono moltissime agenzie che speculano su questi lavori – soprattutto estivi -. Fate attenzione, e fatevi assistere dai vostri genitori.
Superficiale o sfortunata?
Pur sapendo che ormai era già tardi perla stagione estiva, i primi di giugno ho inviato delle richieste per lavorare come animatrice anche se alla mia prima esperienza lavorativa, ma avendo già viaggiato e conoscendo bene il mondo degli animatori, mi sarebbe piaciuto iniziare a lavorare.
Alcune Agenzie mi hanno contattata e mi hanno invitato per un colloquio, ma come prevedevo, pur riconoscendo che avrei potuto fare al caso loro, mi hanno detto di ricontattarle a fine anno per la prossima stagione, o per quella invernale.
Tra le varie richieste, un giorno, il 10/06 ho ricevuto una telefonata dal responsabile ”Giuseppe Piacquadio Sala
Agenzia Dream Team
email info@agenziadreamteam.it
sito internet http://www.agenziadreamteam.it”
il quale, senza neppure avermi mai visto, e tantomeno io lo conoscevo, mi ha offerto un lavoro, inviandomi il contratto via e-mail per un lavoro di animatrice presso l’Hotel San Diego di Acquafredda di Maratea PZ dal 15/06/2013 al 24/08/2013 con vitto e alloggio e spese di viaggio a carico mio. Ho 19 anni ed ero alla mia prima esperienza di lavoro, quindi la mia famiglia mi ha accompagnato i n macchina il 14, considerato che due giorni prima mi aveva contattato per farmi andare il 14 alle 12 e li avrei trovato il sig Piacquadio Sala, noi siamo arrivati alle 10, l’hotel in apparenza decente, ma ero andata per lavorare non in vacanza per cui non mi importava il resto.
Il sig. Piacquadio non è arrivato alle 12, verso le 13 ci si è presentato il direttore dell’Hotel sig. Massimo che si è presentato e ci ha fatto accompagnare da una ragazze che stava lavorando in cucina a farci scegliere la stanza, a suo dire “un pò spartana” dove avrei alloggiato. Ora considerato che non mi aspettavo di certo di alloggiare in una suite, ma, considerato che non posso inserire foto, posso mettere un link di youtube in cui ho inserito alcune foto, http://youtu.be/oDeRV3Wp6gw
in ogni caso provo a spiegarlo, l’alloggio è inserito in una piccola struttura a due piani, piena di muffa ed umidità, pur non essendo una località umida, con i muri bagnati, fatiscente, sporca, senza nulla tranne un lettino, un bagno con un buco tondo alla parete aperto all’esterno a mo di finestra, neppure un briciolo di armadio per poter mettere le cose, ma consigliate dalla ragazza che ci aveva accompagnati bastava scendere a Sapri (8 km) e comperarne uno magari con la cerniera così non vi sarebbero entrati insetti o altro, infatti la portafinestra di accesso in legno era logora, rotta in più parti e la finestra era mancante del vetro, comunque bastava andare a Sapri e comperare quanto necessario per poterci stare, a cominciare da una sedia, e quello era un alloggio per due persone, l’altro alloggio per 3 persone era addirittura senza finestra, solo il buco alla parete del bagno, insomma un incubo, ed il personale dell’hotel vive lì e gli sistema e gli arreda per quanto possibile l’alloggio al proprietario, oltretutto molto sgarbato. Comunque alla fine alle 14,20 il Piacquadio Sala non era ancora arrivato, il sig. Massimo chiamandolo al telefono in tono confidenziale (Peppe) gli ha comunicato che non eravamo proprio contenti di aver visionato la stanza e me ne sono andata via, le mie dimissioni sono state accolte senza neppure una penale, io ci ho rimesso, tempo, soldi del viaggio, io vengo da Roma, e veramente era talmente tanto l’entusiasmo di poter iniziare un lavoro che mi sarebbe piaciuto tantissimo fare, che è stata una vera delusione.
Ora mi chiedo, è vero che sono stata superficiale, ma è pur vero che non sapevo proprio che ci potesse essere gente simile in giro, gente che non rispetta minimamente l’essere umano. Sicuramente, ed è capitato già, non mi farò più prendere in giro ed aspetterò di poter essere sicura di trattare con un’Agenzia seria.
Ho letto alcuni articoli in questo sito ma come ci si può difendere da questi personaggi e come si può fare per comunicare questa indecenza ad altri ragazzi che come me sono alla prima esperienza e non sanno come difendersi?
Grazie