Industria turistica, ecco i nuovi contratti di lavoro

Importanti novità per i circa 200mila lavoratori dell’industria turistica: lo scorso 14 novembre 2016 è stato infatti siglato l’accordo per il rinnovo del Ccnl Industria turistica. L’intesa raggiunta sui contratti collettivi nazionali di lavoro è di una certa rilevanza perché spazia dalle grandi catene alberghiere al settore dei tour operator e delle agenzie di viaggio.
L’accordo è stato sottoscritto da Federturismo Confindustria, Confindustria Alberghi e i sindacati di categoria di Filcams, Fisascat e Uiltuc. Alle trattative ha partecipato anche l’Astoi (Confindustria Viaggi) . Il nuovo contratto, con efficacia retroattiva (1 maggio 2013) scade il 31 gennaio 2018.
Alberghi e tour operator: adeguamenti salariali in vista
Tra le novità previste c’è l’adeguamento salariale, in media pari a 88 euro. Tale importo sarà suddiviso in tre tranches.
Per quanto riguarda il personale delle catene alberghiere, delle aziende turistiche en plein air, dei pubblici esercizi, dei parchi e delle strutture portuali e balneari, si procederà con questa tabella di marcia: 48 euro subito (novembre 2016), 28 euro ad agosto 2017 e 12 euro a gennaio 2018, in prossimità della scadenza.
Per i dipendenti delle agenzie di viaggio e dei tour operator si parte con 38 euro a novembre, altri 40 a novembre 2017, mentre i restanti 10 euro saranno corrisposti agli inizi del 2018. Tale scelta di fatto viene incontro alle aziende del settore, in sofferenza per via della congiuntura economica sfavorevole.
Jobs Act, nuove soglie per i contratti a tempo
Per Federturismo si tratta di un buon accordo, poiché va nella direzione della flessibilità contrattuale, allineando al tanto chiacchierato Jobs Act alcuni istituti chiave del settore, quali il lavoro a tempo determinato e il contratto di somministrazione a termine.
Le soglie relative a tali assunzioni sono state innalzate: nel primo caso vi si può ricorrere fino a un tetto massimo del 20%, mentre nel secondo non si può andare oltre il 18%.
Ridotti anche gli intervalli tra più contratti a termine; si passa dai 10-20 giorni fissati dalla legge agli 8-15 indicati dal Ccnl.
Sul fronte del lavoro flessibile si è inoltre deciso di attivare una Commissione paritetica: sarà operativa per un anno, cioè a partire dal mese prossimo (1° dicembre 2016) fino al 31 dicembre 2017.
Welfare, migliora l’assistenza sanitaria
Per quanto riguarda il Welfare, si registra la conferma del premio di risultato, della garanzia retributiva e il miglioramento del sistema dell’assistenza sanitaria integrativa.
Il nuovo contratto collettivo lascia intatte le precedenti disposizioni relative ai permessi, ai trattamenti economici riguardanti la malattia, agli scatti di anzianità.
Le reazioni dei sindacati e dei datori di lavoro
La firma dell’intesa è stata accolta con soddisfazione dai sindacati di categoria: “Un risultato negoziale non scontato – si legge in una nota diramata dalle segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – ottenuto con fatica e grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori, che saranno ora chiamati ad esprimersi nel merito della sintesi raggiunta nelle assemblee di consultazione che si terranno nelle prossime settimane nei luoghi di lavoro”.
Anche i datori di lavoro hanno naturalmente espresso apprezzamento per la nuova intesa: “Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto perché – commenta Luca Battifora, presidente Astoi/Confindustria Viaggi – dopo anni di vuoto normativo, è stato raggiunto un risultato molto equilibrato che recepisce gli interessi sia delle imprese che dei lavoratori, mettendo entrambe le parti in una condizione di chiarezza e di funzionale continuità”.
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