Le donne nel turismo? Una presenza di qualità!
Come si fa a migliorare la qualità del mondo del lavoro? Si deve iniziare costruendo con mattoni che siano il più solidi possibile e, si sa, che quando si parla di solidità la meritocrazia è il cemento migliore che ci sia.
Ma, a volte, anche aggiungere un po’ di colore può essere un buon modo per ridare smalto a un panorama professionale che il sorriso sembra sempre più levarlo a chiunque cerchi di affacciarsi al mondo del lavoro. Perché allora non iniziare a cambiare lo scenario dell’occupazione iniziando con una pennellata di rosa?
Promuovere l’occupazione delle donne, ancora di frequente escluse da certi ruoli professionali perché ritenute, senza nessuna valida ragione, meno adatte dei colleghi del “sesso forte”, significa promuovere la qualità del lavoro. Se il viaggio verso un futuro lavorativo più roseo è irto di ostacoli allora avere nel settore turistico forze lavorative rosa può essere un aiuto non indifferente.
Perché l’assunzione di un numero cospicuo di donne non sia più visto come qualcosa di tristemente eccezionale per la sua rarità ma come qualcosa di normalmente straordinario per il suo valore è importante che vengano messe in campo tutte le misure più adatte allo scopo.
Per rendere l’impiego femminile non sono possibile ma anche reale sono diverse le armi a cui si può e si deve ricorrere: se la battaglia tra i sessi non scende in campo nel lavoro e se le differenze di genere non inquinano la meritocrazia allora è la professionalità a uscirne vincitrice.
In-formazione e…
Per essere professionisti dei viaggi degli altri occorre essere stati capaci di compiere un percorso e di portare a termine un viaggio nella propria di vita: un viaggio nel sapere e verso il sapere con sulle spalle uno zaino pieno di motivazione e con ogni passo animato dall’entusiasmo.
Chi viaggia ha bisogno anche di essere indirizzato, di affidarsi a delle figure capaci di guidarlo, ma come può essere una buona guida chi non è stato a sufficienza in-formato? Perché l’apporto al mondo del turismo di nuove leve in generale e di nuove leve di sesso femminile in particolare sia il più possibile proficuo è necessario che alle nuove reclute sia data la possibilità di prepararsi a ciò che si troveranno a gestire sul campo ancor prima di essere effettivamente sul campo.
La formazione, inoltre, non va vista come solo un percorso che deve precedere l’ingresso nel mondo del lavoro ma come qualcosa che deve correre parallelamente alla propria professione.
Smettere di formarsi una volta raggiunta la sicurezza professionale significa rimanere inevitabilmente indietro e le donne sanno bene quanto il passo falso più controproducente sia smettere di fare passi avanti.
…Collaborazione
Il viaggio è un momento in cui si ha la possibilità di staccare la spina dalla routine quotidiana e più nelle strutture ricettive si respira un clima sereno più i clienti avranno voglia di andarci a trascorrere i propri giorni di ferie.
Se le donne sono un’inesauribile fonte di ricchezza per il mondo del turismo quale modo migliore di farle rendere meglio e di permettere loro di presentarsi più rilassate e cordiali che mai alla clientela di offrire alle mamme la possibilità di usufruire di una babysitter?
Un servizio di sorveglianza per i più piccoli sarebbe del resto una risorsa interessante anche per gli ospiti dell’albergo e le dipendenti vedendo che la direzione desidera essere collaborativa e venire incontro alle loro esigenze non farebbero altro che lavorare ancora più strenuamente.
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